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Un rete infrastrutturale che sostenga le esigenze di mobilità di persone e merci è fondamentale per lo sviluppo del territorio; la bergamasca, da questo punto di vista, ha diversi ‘bisogni’: negli scorsi mesi ci siamo confrontati sulla “strada di penetrazione da est”, per favorire il collegamento tra l’hinterland est-seriatese ed il capoluogo, sulla “nuova cremasca”, che scendendo da Zanica verso sud arriverebbe fino a Cologno per agganciarsi poi alla circonvallazione di Romano, sulla “dorsale dell’Isola” in vista anche del nuovo Ponte San Michele, sulla strada della Valcalepio verso Brescia.

Non c’è un’opera più importante dell’altra, ci sono diverse esigenze di più territori che vanno gestite e coordinate secondo una pianificazione a medio-lungo periodo, che però ci veda impegnati fin da subito a portare avanti un confronto costante sulle progettazioni, le migliori soluzioni, il reperimento dei fondi perché da decenni si parla di tante opere, ma non per tutte alle parole son seguite le azioni concrete.

Ieri è stata l’occasione per confrontarci con le comunità della Valle Brembana e Valle Imagna, insieme ai Comuni dell’hinterland nord-ovest per il terzo lotto della Tangenziale Sud, quello che collegherebbe Paladina a Villa D’Alme e Sedrina e che è stata oggetto di un’audizione in Commissione Infrastrutture.

Si tratta di un investimento impegnativo ma necessario per lo sviluppo della nostra provincia e soprattutto delle aree interne; è indispensabile che la Regione, oltre ad inserire l’opera tra quelle strategiche all’interno della sua pianificazione, si faccia portavoce presso il Ministero delle Infrastrutture affinché lo Stato intervenga finanziariamente per sostenerla. La realizzazione del terzo lotto è necessaria per dare compiutezza all’opera, rendendola utile per i territori, come direttrice di collegamento e sviluppo.
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