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‘Aver cura di chi si prende cura’: un bergamasco su 10 è un cargiver, ovvero si prende cura, quotidianamente, di un familiare fragile e in condizioni di non autosufficienza. Un ‘esercito’ silenzioso di uomini e di donne che accudiscono e che a loro volta vanno sostenuti e aiutati.
Ieri ho partecipato alla sigla dell’accordo tra ATS, ASST, istituzioni, ambiti territoriali e realtà locali che ha dato vita a ‘Laboratorio caregiving Bergamo’, progetto finanziato da Regione Lombardia che mira a censire il fenomeno del caregiving nella nostra provincia e contemporaneamente a mettere in campo tutti gli strumenti necessari al sostegno, all’aiuto e alla formazione dei caregiver.
La direzione intrapresa è quella giusta: fare rete e mettere a disposizione dei caregiver risorse e competenze affinché non si sentano soli di fronte all’impegno e al carico della cura. Non solo.
Dobbiamo investire su servizi che permettono di seguire e monitorare le famiglie con persone fragili, come la custodia sociale, e di ‘condividere la cura’ laddove è possibile, con soluzioni come il cohousing sociale.
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