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I pendolari della Lecco-Bergamo-Brescia, della Bergamo-Carnate-Milano, della Bergamo-Pioltello-Milano e della Cremona-Treviglio, vale a dire quattro linee bergamasche su sette, avranno lo sconto del 30% sull’abbonamento di ottobre. Non si tratta di un premio, ma dell’ormai abituale forma di rimborso prevista da Trenord quando i treni non rispettano gli standard minimi di puntualità che non devono superare l’indice del 5%.

Questa volta, per i disagi subiti durante lo scorso mese di luglio, ben venticinque linee su quarantadue sono risultate ancora sotto la soglia di affidabilità e tra le peggiori si è distinta anche la Cremona-Treviglio con il 9,72%.

Il livello del servizio di Trenord è ancora una volta nettamente insufficiente, i ritardi e le soppressioni, ormai da tempo, non sono più una eccezione, ma la regola per centinaia di migliaia di persone. Ormai si moltiplicano sui social le storie di utenti che a causa dei ritardi subiscono richiami al lavoro, rischiando anche il posto, e di altri costretti a ripiegare sull’auto privata. Ma per la Regione va tutto bene, le responsabilità stanno sempre altrove e il contratto di servizio con Trenord va confermato, senza gara, per altri dieci anni e con un aumento del contributo di quasi cento milioni per anno. Forse non va proprio tutto così bene.

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