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Da anni, insieme alle famiglie degli ospiti e agli enti che gestiscono le strutture delle RSA, eravamo in attesa che Regione Lombardia aumentasse le risorse; accogliamo quindi con favore la notizia del recente stanziamento di circa 90 milioni di euro, ma non possiamo non sottolineare che nel frattempo è anche enormemente aumentato il bisogno da parte delle famiglie lombarde che sono costrette ad attendere mesi o addirittura anni per un posto in RSA o in altre strutture, dovendo poi anche pagare rette molto spesso insostenibili, e che i soldi stanziati sono meno della metà di quelli necessari a coprire i costi sanitari che al momento gravano sulle famiglie.
Per rendere efficace l’investimento di questi nuovi fondi  è fondamentalmente accompagnare agli stanziamenti una revisione dei criteri di assegnazione, che tenga conto dalla qualità assistenziale e dalla quantità di personale in servizio, che varia da struttura a struttura.
Non solo: è necessario impedire che a fronte di questi nuovi contributi ci siano ulteriori aumenti delle rette a carico delle famiglie, anche nel caso di strutture che al momento applicano rette nella media.
Invitiamo la Regione che ha licenziato questi nuovi stanziamenti in fretta e furia prima della sessione di bilancio a rivedere le criticità segnalate, anche attraverso un confronto con le opposizioni dal momento che la tutela dei fragili e degli anziani e il sostegno alle famiglie non hanno colori politici.
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