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Questa settimana, due giorni su cinque il sistema informatico che usano medici e farmacisti non ha funzionato. “Siamo disperati!”. “Anche stamattina non riusciamo a lavorare. E il Covid è riscoppiato”. “Da almeno un mese la mia dottoressa non può emettere ricette online, né fare certificati telematici di malattia o di altro genere”.

È questo il tenore dei messaggi che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni. Non è la prima volta che lo denunciamo, ma a Palazzo Lombardia e soprattutto all’Assessorato al Welfare sembra interessare poco…eppure nel momento in cui un medico non riesce ad accedere al Siss pe riprodurre ad esempio un certificato di malattia, i disagi si moltiplicano, perché il malato deve recarsi a prendere il certificato cartaceo, o mandare qualcuno, di persona. E poi deve pure arrangiarsi a spedirlo all’Inps. Ovviamente, in un passato anche recente si è fatto sempre così, ma se adesso i sistemi informatici sono cambiati, si sono evoluti, tagliando tempi, burocrazia, semplificando, perché poi non devono funzionare?

Qualche settimana fa avevamo già portato la questione all’attenzione del Consiglio Regionale: la risposta dell’Assessorato aveva a che fare con ‘l’evoluzione tecnologica dell’architettura Siss’, con la ‘migrazione in cloud’, con ‘il rafforzamento dei sistemi di sicurezza informatica’. Ma dopo alcune settimane tutte queste procedure evidentemente sono ancora ferme, se nulla ha ricominciato a funzionare come prima.

La Lombardia è stata la prima regione a utilizzare questo tipo di piattaforma anni fa, e oggi che stiamo parlando di intelligenza artificiale, nella regione che sostiene di essere la più avanzata d’Italia siamo fermi a questi problemi informatici di base? A noi continuano a rispondere che ci sono i lavori in corso, ma i mesi passano e non cambia nulla.

Intanto, medici e cittadini non capiscono come, nel 2023, possano ancora esserci questi continui disservizi. Ebbene, è una domanda che ci poniamo anche noi e che giriamo direttamente alla giunta regionale.

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