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Oggi in commissione congiunta III e IX (sanità e sostenibilità sociale) è stato approvato il maxi-emendamento al progetto di legge di iniziativa consiliare sulle “Norme per il riconoscimento della rilevanza sociale della Celiachia” che include anche numerose proposte portate avanti dal Partito Democratico.

 Condividiamo l’importanza di riconoscere la rilevanza sociale della celiachia, supportare la piena inclusione delle persone celiache sia attraverso l’uniformità a livello territoriale di un sistema di diagnosi, cura e prevenzione della celiachia, sia potenziando le azioni che possono migliorare la gestione, nel quotidiano, di tale patologia. Per questo abbiamo presentato alcune proposte accolte nel maxi-emendamento che riteniamo migliorative e che integrano la proposta di legge.

 Rafforzare l’informazione e la formazione degli operatori sociosanitari, inclusi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, è fondamentale per formulare diagnosi precoci che, insieme a interventi tempestivi, riducono fortemente sia i rischi acuti che le conseguenze a lungo termine di questa patologia – aggiunge Casati -. Con le nostre proposte intendiamo promuovere attività informative e formative rivolte agli operatori sanitari e sociosanitari e favorire campagne di sensibilizzazione sull’importanza degli screening in età pediatrica.

Ma informazione e formazione non si fermano negli ambulatori e studi medici: l’alimentazione fuori casa è uno degli elementi di maggior criticità per chi deve escludere il glutine dalla propria dieta; è necessario; potenziare le conoscenze e competenze sulla celiachia nell’ambito della ristorazione favorendo la formazione anche nell’ambito dell’attività didattica degli istituti scolastici professionali (alberghieri o inerenti al campo della ristorazione). Per questo abbiamo proposto l’introduzione di percorsi e progetti specifici di formazione e tirocinio all’interno dell’attività didattica di questi istituti, mirati a fornire o potenziare le conoscenze e le competenze sulla celiachia nell’ambito della ristorazione.

Crediamo inoltre che la formazione HACCP debba anche prevedere una formazione specifica per la celiachia e in Aula affronteremo questo tema con un ordine del giorno dedicato”. Tra gli altri aspetti evidenziati proposti dal PD, anche la previsione in capo alla giunta regionale di approvare delle linee di indirizzo regionali inerenti alla preparazione e somministrazione di alimenti non confezionati senza glutine destinati direttamente al consumatore finale.

Così come approvata all’unanimità oggi in commissione congiunta, la proposta di legge verrà discussa e votata dal Consiglio regionale nella seduta del 20 maggio.

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Solo in Lombardia sono state registrate 2.840 nuove diagnosi nel corso del 2023 e dal 2019 ad oggi si è registrato un costante incremento di soggetti affetti da celiachia: 40.317 pazienti nel 2019, 41.806 nel 2020, 43.919 nel 2021, 46.433 nel 2022 e 49.273 nel 2023. L’incidenza maggiore si registra nella fascia 14- 17 anni mentre quella più lieve nella fascia 6 mesi-5 anni. La celiachia comporta altresì un impegno economico notevole per l’acquisto di alimenti senza glutine pari a 79,23 euro al mese pro capite, per un valore d’affari stimato complessivamente in circa 47 milioni di euro. La Legge 4 luglio 2005, n. 123 ha delegato alle Regioni e Province autonome ulteriori disposizioni volte a favorire il benessere dei celiaci e delle loro famiglie in maniera multisettoriale, integrata e trasversale, da realizzare con l’effettivo coinvolgimento del Terzo settore, dell’associazionismo, degli operatori commerciali ed economici, degli Enti locali e del sistema di cure

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