Per rispondere al calo di donatori che stiamo registrando negli ultimi tempi, è fondamentale che…
Le recenti sentenze che hanno riconosciuto alle famiglie il diritto a non corrispondere la retta mensile per i congiunti malati di Alzheimer e in generale per gli anziani in condizioni di salute molto precarie in virtù dell’inscindibile connessione – nei casi di pazienti affetti da malattie ingravescenti come Alzheimer e la demenza senile – tra prestazioni socio assistenziali e sanitarie, hanno portato più familiari a sospendere i pagamenti e a intraprendere le vie legali, rischiando così di compromettere la tenuta dei bilanci delle Residenze Sanitarie per Anziani.
Il risultato è un caos che verosimilmente peggiorerà negli prossimi mesi che hanno depositato un question time per richiamare l’attenzione della Regione sulla situazione che si è venuta a creare – rischiamo non solo una pioggia di ricorsi, ma anche che eventuali sentenze che azzerino le rette producano difficoltà per la tenuta dei conti delle RSA, che a questo punto si troverebbero con i pagamenti scoperti; non ultimo, già assistiamo a casi in cui alcune residenze sanitarie, nella situazione di confusione e incertezza venutasi a creare, nel timore di essere esposte ai ricorsi e a doversi far carico per intero dei costi, hanno iniziato, in via cautelativa, a valutare l’ingresso di ospiti particolarmente fragili o con forte decadimento cognitivo, in attesa di un intervento normativo chiarificatore.
Il sottosegretario Piazza, nel corso della sua risposta ieri in aula, ha confermato la volontà della Giunta a proseguire il confronto politico e tecnico con le altre Regioni, al fine di chiedere, in modo condiviso, un intervento legislativo nazionale sul tema. Un riscontro positivo di cui siamo ovviamente soddisfatti ma ora bisogna fare presto perché il caos normativo che si è venuto a generare a seguito delle sentenze che hanno sancito la non corresponsione delle rette a carico delle famiglie rischia di mettere in difficoltà le oltre 700 RSA lombarde e decine di migliaia di famiglie. La giunta ha inoltre annunciato di voler avviare una specifica analisi della normativa di settore, dei setting, dei bisogni degli ospiti di RSA, delle prestazioni e degli standard gestionali delle strutture, per definire in modo sempre più appropriato e personalizzato la filiera degli interventi dedicati alle persone con demenza; si tratta di oltre 33 mila persone in Lombardia (dati 2024), che corrispondono a circa il 44% dell’utenza accolta in regime di SSN nelle RSA lombarde.
In chiusura del mio intervento – che vedete qui sotto – ho invitato la Giunta a prestare molta attenzione al Decreto Ministeriale approvato a fine aprile, e che sarà all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni, che prevede alcune modifiche di requisiti strutturali (per altri mai aggiornati in Lombardia negli ultimi 25 anni) che potrebbero incidere a livello economico sulle strutture tenute ad adeguarsi; in questo caso è fondamentale che alle Regioni vengano assicurati dallo Stato trasferimenti adeguati per poi poter supportare le RSA senza che queste debbano gravare sui propri bilanci, con il rischio di riversare l’aumento dei costi sulle spalle delle famiglie aumentando le rette.
