Siamo preoccupati per il continuo moltiplicarsi sui territori degli insediamenti di logistica e ci chiediamo:…
Oggi dalla maggioranza che governa la nostra Regione è arrivato un brutto colpo alle scuole paritarie no profit che già non hanno vita facile per via dell’aumento dell’inflazione e dei costi energetici. È stato infatti vano il nostro tentativo di impedire l’estensione del già magro budget annuale di otto milioni, destinato finora alle sole scuole no profit, anche alle scuole che hanno scopo di lucro: la maggioranza ha bocciato i due emendamenti presentati durante la discussione della legge di revisione normativa ordinamentale 2023, oggi, in aula consiliare.
In questo caso, si tratta di una modifica apportata alla legge regionale 19 del 2007 sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia in cui le parole ‘non statali e non comunali senza fine di lucro’ sono state sostituite con ‘paritarie non comunali’, vale a dire estendendo la platea beneficiaria dei contributi regionali, oggi costituita da circa 1300 istituti, a circa altre 100 scuole di cui una 30ina private commerciali
E questo, nonostante a livello nazionale, si stabilisca che i contributi devono essere erogati in via prioritaria alle scuole private paritarie che svolgono il servizio scolastico con modalità NON commerciale quindi parliamo di istituti che non possono distribuire utili, ma che sono invece obbligati a reinvestirli nella gestione e nella didattica, svolgendo la loro attività a titolo gratuito ovvero dietro versamento di un corrispettivo di importo simbolico.
Con questa modifica, invece, si aggrava una situazione già assai difficile. Negli ultimi anni, infatti, si è verificata la chiusura di diverse scuole paritarie non profit, non solo a causa della denatalità, ma soprattutto a causa dell’insostenibilità dei bilanci dovuta essenzialmente alla carenza di sostegno finanziario da parte di Regione Lombardia. Dopo la legge approvata oggi non andrà certo meglio.