Naturalmente siamo soddisfatti che Regione Lombardia abbia deciso quest’anno di emettere un’ordinanza che permetta la…
Oggi, insieme alla collega Roberta Vallacchi, sono stato convintamente a fianco di lavoratrici e lavoratori del comparto metalmeccanico, questa mattina, a Bergamo. E rimaniamo convinti che, come dicono i sindacati, rinnovare i contratti serva ad aumentare i salari, contrastare la precarietà, estendere i diritti e rafforzare la sicurezza sul lavoro, evitando le morti e garantendo così un lavoro sicuro e i diritti in tutto il sistema degli appalti.
Per questo, questa stamattina a Bergamo abbiamo sfilato accanto a lavoratrici e lavoratori metalmeccanici di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, ancora in sciopero unitario a un anno dalla scadenza del contratto nazionale di lavoro e dopo 40 ore di sciopero già effettuate. Ribadiamo che il rinnovo del contratto nazionale è la risposta fondamentale per contrastare la crisi, dare stabilità e rilanciare il sistema industriale del Paese. L’Italia è il Paese Ocse che ha registrato la maggiore caduta dei salari reali, con una perdita di potere d’acquisto delle famiglie e dei cittadini rispetto al periodo pre-pandemia e una crescita minima negli ultimi decenni. Non possiamo che essere a fianco di coloro che sono in agitazione. Ribadiamo da sempre, anche nelle sedi regionali, che il lavoro è un fattore chiave della questione sociale ed economica. Giusti salari, sicurezza per le maestranze, capacità d’acquisto sono alla base della dignità di ogni persona.
Continueremo a sostenere la lotta del comparto per vedere riconosciuto l’adeguamento del salario e porteremo le istanze nei luoghi più opportuni. Riteniamo che chi governa, a livello nazionale e regionale, non possa stare a guardare. Ne va della dignità di tanti cittadini che, storicamente, hanno fatto grande l’industria metalmeccanica lombarda.
